Livorno in musica ieri e oggi: intervista al batterista Alessio Quercioli
- Pubblicato: Sabato, 26 Settembre 2020 14:09
- Scritto da Massimo Volpi
D: Immagino che ti sei avvicinato alla batteria in teneta età... per non lasciarla mai più.
R: Ciao Massimo, un saluto anche a tutti i tuoi fan che ci leggono. Ho iniziato a studiare la batteria quando avevo 14 anni, perché dentro di me é sempre esistita una forte energia da dover sprigionare e da allora non ho mai smesso di correre dietro i tamburi.
D: Il tuo primo gruppo, nel 1999, furono i Bright Corner con il quale hai inciso anche un album e fatto concerti in Italia e Germania... bei ricordi…
R: "Shudder" é stato un lavoro molto impegnativo per tutta la band, che era straordinaria nonostante la giovane età, i concerti ci aiutavano a divertirci e a trovare la giusta carica per scrivere i brani.
D: Parallelamente ai Bright Corner, nel 2008 inizi a lavorare, con lo pseudonimo di AleBright, come Dj e producer e hai l’opportunità di proporre i tuoi live-set in tutta la Toscana... perché questa scelta?
R: Ho sempre avuto voglia di guardare oltre, la batteria mi permette di utilizzare sonorità acustiche mentre il mondo delle produzione mi dà modo di esplorare il mondo dei suoni elettronici e dell'informatica applicata alla musica.
D: Nel 2013 accettasti l’offerta di entrare a far parte di una band per registrarne il loro nuovo album, ma durante la produzione... che successe?
R: Cercavo una nuova avventura e mi gettai a capofitto in quell'esperienza che purtroppo non riuscimmo a concludere come avremmo voluto, mi dispiacque molto.
D: Siccome non sai stare mai fermo dal 2016 collabori con Aeroc, un’associazione Livornese, come organizzatore e promotore eventi della stessa.
R: Aeroc é molto più di un'associazione, é un insieme di esperienze che si contaminano a vicenda e che fanno nascere cose come Musicisti Improbabili, esperienze cinematografiche e collaborazioni bellissime. Invito tutti a seguirci sui social per scoprire il mondo di Aeroc che è uno spazio aperto a tutte le forme d'arte della città.
D: Che mi dici dei giovani batteristi? Hanno voglia di sudare e impegnarsi o pensano che tutto "venga dal cielo"?
R: Credo che le nuove generazioni di musicisti abbiano delle straordinarie opportunità in più, possono accedere molto velocemente a lezioni, tutorial o semplicemente ascoltare musica che fino a qualche anno fa era introvabile. Ogni buon batterista ha alle spalle un percorso che parte da degli studi fondati soprattutto sul sacrificio e sull'amore verso la musica, questo vale per ogni generazione.
D: Quali sono le tue fonti di ispirazione, i tuoi mostri sacri?
R: I primi dischi che ho comprato sono stati i Queen, Led Zeppelin e Pink Floyd grazie soprattutto alle influenze della mia famiglia. Successivamente ho iniziato a scoprire il sound di Mike Portnoy, il groove di Billy Chobam e la straordinaria tecnica di Dave Weckl. Questi sono i timbri che più mi hanno influenzato.
D: Nella tua carriera hai affrontato i più svariati generi, dal progressive al rock, dal pop al funky... ma qual è il tuo genere preferito in assoluto?
R: Non ho un genere preferito, dipende dall'umore del momento, adoro i generi che hai citato ma ci aggiungo anche il jazz che ritengo sia l'espressione più alta della musica contemporanea.
D: Progetti futuri, esibizioni dove è possibile vederti magari in città?
R: Sto lavorando ad un progetto solista dove sto sperimentando la fusione tra rock e elettronica. Sarà necessario ancora del tempo prima di completarlo perché voglio sperimentate nuove tecniche che non conoscevo fino a poco fa.
D: Tutti noi abbiamo rimorsi e rimpianti, tutti noi non siamo saliti su quel benedetto treno che era lì e stava aspettando solo noi... musicalmente parlando qual è il tuo più grosso rimpianto?
R: Tutte le scelte devono essere contestualizzate e per ciò sono felice del percorso che ho fatto compresi gli errori e i treni persi.
D: Chi è oggi Alessio Quercioli?
R: Sono un padre amato da una moglie bellissima e da due splendide bambine Ginevra e Isabella, la mia vita gira intorno a loro, come era la musica per me qualche tempo fa.
Bright Corner