I Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno, al termine di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, hanno denunciato in stato di libertà un diciassettenne, attualmente detenuto per altra causa, gravemente indiziato di essere l’autore di due rapine avvenute il 13 ed il 14 nel quartiere Corea della città labronica.
In particolare, nel corso della serata del 13 marzo scorso, nei pressi della fermata dell’autobus sita in questa via Gobetti, un anziano settantacinquenne, mentre era in procinto di rientrare a casa, fu aggredito violentemente da un giovane il quale, dopo una breve colluttazione, lo spingeva a terra e gli sottraeva la borsa contente, tra le altre cose, uno smartphone. L’anziano, recatosi al pronto soccorso, riportò 3 giorni di prognosi per “politrauma contusivo” per poi presentarsi presso la caserma di viale Fabbricotti per formalizzare denuncia/querela. La serata successiva, quella del 14 marzo 2023, una pattuglia dell’Arma fu chiamata ad intervenire sempre nel quartiere Corea per una rapina ai danni di un tredicenne il quale, sceso in strada per far passeggiare il suo cane, era stato avvicinato da un giovane con il pretesto di richiedere informazioni ma, una volta avvicinatosi, lo aggrediva intimandogli di consegnargli lo smartphone. La giovanissima vittima aveva tentato di opporsi e di allontanarsi ma il rapinatore riusciva a raggiungerla e ad appropriarsi del cellullare; non contento, dietro la minaccia di un coltello, intimava al tredicenne di rivelargli il codice di sblocco. Al rifiuto del minore, lo feriva all’avambraccio, dandosi poi alla fuga a piedi.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Livorno, prontamente intervenuti sul posto, avviarono immediatamente le indagini partendo dalla descrizione del rapinatore fornita dalle vittime. Stante la similitudine tra i due autori ed il modus operandi, gli accertamenti sono stati indirizzati verso un presunto unico rapinatore. I carabinieri, sulla base degli accertamenti sui cellulari sottratti e sulle immagini degli impianti di videosorveglianza della zona, corroborati da una serie di informazioni testimoniali nonché da ricerche in banche dati, sebbene in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio, sono giunti ad una probabile identificazione del reo.
Grazie ai numerosi elementi indiziari raccolti nel prosieguo delle indagini, inoltre, i militari sono riusciti a rintracciare anche il telefono cellullare sottratto all’anziano, nel frattempo acquistato da un livornese ignaro della sua illecita provenienza; la refurtiva è stata quindi recuperata e restituita al legittimo proprietario.
Alla luce dei significativi elementi di reità raccolti, la Procura per i Minorenni ha richiesto il rinvio a giudizio per il presunto giovane rapinatore.