I Carabinieri gli hanno praticato un massaggio cardiaco rianimandolo e salvandogli la vita. A dover ringraziare i due militari in servizio presso il Nucleo Operativo e Radiomobile di Piombino, un uomo di 78 anni piombinese affidato poi alle cure dei medici dell’ospedale di Piombino.
La vicenda ha inizio a Piombino in Viale Unità d'Italia, peraltro l’unica via di accesso per quel centro urbano nonché per il porto, che in questi giorni sopporta un traffico veicolare particolarmente intenso a causa degli imbarchi turistici diretti all’isola d’Elba.
I Carabinieri del pronto intervento in forza al Nucleo Radiomobile, in servizio esterno di prevenzione e controllo del territorio, mentre stavano rientrando, al termine del loro turno, hanno notato un uomo riverso a terra in posizione supina sul ciglio stradale vicino ad uno scooter adagiato sulla strada.
In seguito ad accertamenti, il prefato è risultato essere caduto, a causa di sopravvenuto malore, mentre percorreva quel viale a bordo del proprio ciclomotore. All’arrivo dei militari, l’uomo è apparso privo di sensi e soprattutto manifestava, da un loro primo e speditivo esame, la cd. "assenza di polso".
Pertanto, gli operanti, dopo aver celermente richiesto e sollecitato alla Centrale Operativa l’intervento dell’unità sanitaria di rianimazione con il medico, essendo entrambi anche qualificati con abilitazione al primo soccorso mediante "BLSD" (Basic Life Support Defibrillation), hanno deciso, date le condizioni di salute disperate dell’uomo, di avviare autonomamente la procedura di massaggio cardiaco.
Talché hanno avviato, in lotta contro il tempo, una manovra ininterrotta, alternandosi continuamente, uno alla manovra e l’altro in contatto telefonico con lo specialista medico del 118, che li guidava fornendo indicazioni tecniche. Le attività frenetiche si sono protratte per svariati minuti anche a causa delle difficoltà riscontrate dall’ambulanza a causa del traffico.
Giunti sul posto, i sanitari hanno accertato l’effettiva esecuzione della procedura “come da manuale”, ad opera dei militari, già iniziata in loro assenza, facendoli addirittura proseguire in loro presenza sino ad assistere alla ripresa delle funzioni vitali dell’uomo per poi, una volta ritenute stabili, trasportarlo in ospedale.
L’uomo, tenuto in osservazione presso il locale ospedale, è risultato non essere più in pericolo di vita ed è quasi certo che, senza le procedure mediche tempestivamente condotte dai militari, non sarebbe sopravvissuto.
L’Arma dei Carabinieri abilita il personale preposto ad incarichi di pronto intervento, attraverso la frequenza di specifici corsi tenuti da personale sanitario qualificato.