D) Da quanto tempo dipingi? Parlami di te con una breve biografia.
R) Sinceramente credo che il disegno e la pittura siano sempre stati una parte primaria della mia vita. Sono nato a Livorno nel 1985, sono cresciuto a Collesalvetti, ho studiato a Pisa e poi sono tornato a stare a Livorno, per poi trasferirmi un anno fa nei boschi fuori Pescia. Nonostante gli studi e i lavori eterogenei, ho sempre disegnato e ho sempre cercato di sperimentare con il mio stile.
D) Come è nata la tua passione?
R) Penso che il disegno sia sempre stato un modo per dare vita e forma alla mia fantasia. Dapprima mi sono appassionato alla storia dell'arte, per poi studiare e ammirare altre forme d'arte come il fumetto o l'illustrazione.
D) Quali sono il tuo stile e la tua tecnica?
R) Lavoro principalmente ad acquerello, è la tecnica con cui riesco a trovarmi più a mio agio e con cui riesco ad esprimere meglio le mie emozioni. Come stile tendo a fare l'equilibrista tra la pittura e l'illustrazione (se proprio deve esserci una differenza tra le due): i miei soggetti preferiti sono personaggi di fantasia, frutto della mia immaginazione e di tutti gli spunti che cerco di assimilare nelle mie giornate. Principalmente si tratta di personaggi fortemente legati alla natura, a una cultura nomade e pagana, con riferimenti alle fiabe e alle varie mitologie.
D) A quali manifestazioni, mostre individuali o collettive e premi hai partecipato?
R) Quest'estate, a Livorno, ho avuto l'onore di vincere il premio “Montmartre Garibaldi solo andata” che mi permetterà di realizzare una mostra personale presso la galleria Extra Factory, organizzatrice dell'evento.
A dicembre ho esposto una serie di lavori a Sarajevo, al Museo della Letteratura e delle Arti Performative, in una mostra personale intitolata “Sevdah/Selvans” che mescolava la musica tipica della cultura bosniaca con il mio amore per i boschi e le foreste.
Per il resto ho sempre cercato di organizzare o partecipare ad eventi sia personali che collettivi. Ho esposto alcune volte al Mercato Centrale di Livorno, ad “Arte sotto gli Archi” a Porta a Mare-Livorno, ho organizzato eventi con l'associazione Livorno Artistica, e ho collaborato con associazioni di Pisa e Livorno.
In questi giorni sto organizzando un evento con artisti e laboratori al parco Bosco dei Cappuccini di Livorno chiamato “Storie del Bosco Vecchio”, che mi sta dando modo di conoscere molti artisti e di sviluppare la mia passione per le storie e le fiabe.
D) Cosa ne pensi dell’arte moderna?
R) L'arte, antica o moderna o eterna che sia, è frutto di spunti e di strumenti particolari. Tutto sta nel trovare ispirazione in ciò che ci circonda e creare un proprio stile. Posso avere dei gusti particolari che mi portano ad apprezzare o meno un certo periodo artistico, ma alla fin fine sono contento di guardare e scoprire sempre nuove forme d'arte, da cui magari prendo un pezzettino ogni volta per arricchire i miei lavori.
D) Ci sono dei pittori che ti hanno maggiormente influenzato?
R) Tra i pittori “classici” che si studiano a storia dell'arte posso nominare Modigliani e Klimt, più vari spunti sul colore degli impressionisti e su certi soggetti dei preraffaelliti, così come Botticelli e Leonardo da Vinci. Molti spunti mi arrivano però dall'arte giapponese, come Hokusai, e da illustratori affascinanti come Yoshitaka Amano e Rebecca D'Autremer. Ma anche qui, mi piace sempre prendere spunti anche dagli artisti più disparati.
D) Pensi che l’arte e la cultura abbiano perso interesse negli ultimi anni?
R) Non credo ci sia stato un vero calo di interesse nell'arte. Credo che stiamo attraversando un periodo di cultura dell'immagine, dove siamo sommersi da immagini costantemente, e questo, insieme all'influenza dei social e della cultura contemporanea che ci vuole più “performanti” e stabilisce il valore di una persona solo in base ai risultati quantificabili, rende più difficile dedicarsi del tempo per creare, per studiare o per scoprire l'arte. Ma trovo che ci sia sempre un grande bisogno e desiderio di arte, in tutti noi, e questo mi rincuora.
(Intervista di Nadia Consani)