Sarà inaugurata sabato 18 novembre alle ore 17.00 al Museo Civico G. Fattori la mostra Raffaello Gambogi, Arte come rivelazione, promossa dal Comune di Livorno con il contributo di Fondazione Livorno. Progettata e allestita dalla Cooperativa Itinera, in collaborazione con la Galleria 800/900 ARTSTUDIO Livorno/Lucca, la mostra è curata dalla storica dell’arte Giovanna Bacci di Capaci.
Seconda fase di un progetto nato nel 2022 e realizzato nella città di Volterra nell’anno della sua elezione a Capitale della Cultura Toscana, la mostra racconta il pittore livornese Raffaello Gambogi (1874-1943). A 80 anni dalla sua scomparsa e quasi 150 dalla nascita, l’indagine avviene oggi lungo il doppio binario della sua vicenda artistica e umana. Pittore emotivo ed empatico, uomo ipersensibile e inqueto – come viene definito dalla curatrice nel catalogo della mostra – è interessante tornare a riflettere su un personaggio ancora poco conosciuto nel panorama artistico cittadino.
Sono i due focus inseriti nella mostra che approfondiscono e spiegano il tema. Da una parte la presentazione di un gruppo di opere di Elin Danielson, la pittrice nata in Finlandia e arrivata in Italia per studiare disegno, che condivise con Gambogi vita privata e professionale dando avvio ad una continua e reciproca contaminazione artistica che durerà fino alla morte di lei; dall’altra quello sull’arte come forma di cura, il fil rouge della storia personale del pittore, più volte ricoverato in manicomio per malesseri psichici. Lo studio delle cartelle cliniche redatte nell’ex Frenocomio di San Girolamo di Volterra spiegano alcuni scenari etnografici presenti nei quadri ed estendono la ricerca oltre Gambogi stesso, seguendo il legame tra caratteristiche umane e mondo artistico, tra approccio all’arte come forma di cura ed espressione artistica come “rivelazione” della propria sofferenza.
Il percorso espositivo costituito da un totale di 34 opere si inserisce perfettamente al primo piano della struttura museale, dialogando in modo coerente con la collezione dei dipinti di Giovanni Fattori e del gruppo artistico dei Macchiaioli e postmacchioli che operarono in Toscana tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. La mostra nasce infatti a seguito della partecipazione della cooperativa al bando “Interventi per l’arte e la cultura 2023” indetto da Fondazione Livorno e finalizzato a promuovere l’approfondimento di luoghi significativi per la storia e l’identità culturale del territorio con iniziative nel segno dell’innovazione e nel rispetto delle tradizioni locali.