La Polizia di Stato di Livorno ha arrestato un cittadino livornese di anni 67 condannato con sentenza definitiva per i reati di truffa aggravata, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
Il provvedimento – che “riunisce” due distinte condanne – scaturisce dagli esiti di una complessa attività d’indagine svolta, a partire dagli anni 2009 e 2010, dalla Squadra Mobile di Livorno, che ha permesso di far venire alla luce un sistema, nel quale l’uomo arrestato era coinvolto unitamente ad altre persone, finalizzato a favorire l’ingresso e la permanenza di cittadini stranieri sul territorio nazionale fornendo loro, dietro compenso, documentazione con falsi contratti di lavoro e dichiarazioni di ospitalità, che venivano presentati agli Uffici preposti al rilascio dei titoli di soggiorno (Sportello Unico Immigrazione dell’Ufficio territoriale del Governo ed Uffici Immigrazione). Il sistema ideato era finalizzato anche alla creazione di tutti i documenti reddituali (buste paga, CUD ecc…) che potessero cercare di avvallare la veridicità del falso contratto di lavoro. Le attività d’indagine hanno permesso di appurare che il sessantasettenne livornese si avvaleva di complici stabili che si prestavano, talvolta, a figurare come falsi datori di lavoro dei vari cittadini stranieri.
L’uomo, rintracciato nella sua abitazione dagli investigatori della Squadra Mobile livornese, dovendo scontare una pena di anni 8 di reclusione (oltre ad essere stato condannato al pagamento della pena pecuniaria di oltre € 300.000,00) è stato il soggetto è stato associato al carcere “Le Sughere”.