Su ordine dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, i carabinieri della Stazione di Livorno Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un sedicenne livornese, gravemente indiziato di essere l’autore dei reati di estorsione e rapina perpetrate nel settembre scorso a Livorno ai danni di due giovanissimi.
I militari, con il coordinamento del Sostituto Procuratore titolare del fascicolo, hanno raccolto gravi e concordanti elementi indiziari suffragati dall’analisi dei filmati di impianti di videosorveglianza pubblici e privati, dalle dichiarazioni rese in denuncia dalle vittime nonché dalle escussioni testimoniali, ricostruendo un identikit ed un modus operandi che ha indirizzato i militari verso il presunto autore dei reati.
Le indagini hanno preso spunto quando, il 9 settembre 2023, un gruppo di cinque giovanissimi amici che stazionava in piazza Attias venne avvicinato da un loro quasi coetaneo il quale, con fare minaccioso, tenendo una mano in tasca e facendosi forte della presenza di due suoi amici, si rivolse in particolare ad uno dei ragazzi del gruppetto chiedendo con prepotenza di consegnargli il denaro in suo possesso. Il ragazzino, a cui un altro componente del gruppo aveva riferito che l’aggressore possedesse un coltellino, inizialmente gli consegna spaventato 70 centesimi. Non soddisfatto e minacciando che altrimenti “sarebbe stato peggio”, pretese di vedere il portafogli e si impossessò di una banconota da 50 euro per poi allontanarsi.
Le circostanze riferite dalla vittima minorenne e dai coetanei del gruppetto, in particolare da un altro che aveva consegnato al rapinatore le monete in suo possesso temendo più gravi conseguenze, sono state confermate dalle versioni di tutti i giovanissimi presenti e dalle immagini delle telecamere, prontamente estrapolate e analizzate accuratamente dagli inquirenti.
La misura cautelare emessa nei confronti del 16enne sarebbe giustificata, secondo il GIP che l’ha emessa, sia dalla modalità della condotta, che dallo stile di vita e dalla personalità del ragazzo, non nuovo a fatti simili, considerato che l’indagato ha individuato un gruppo di ragazzi più piccoli che potevano avere con sé del denaro ed ha cominciato con richieste di denaro sempre più insistenti sfruttando la paura delle persone offese, paura causata dalla nomea che lo stesso aveva in città, dal suo atteggiamento che poteva far intendere che avesse un coltello e dall’accerchiamento posto in essere.
Anche il pericolo di reiterazione del reato è stato ritenuto dal Giudice concreto ed attuale.
Trattandosi di indagini preliminari, le risultanze investigative saranno successivamente verificate nel giudizio diretto ad accertare la penale responsabilità dell’indagato.
L’episodio è l’occasione per evidenziare l’importanza di denunciare i reati che avvengono ma anche di segnalare tramite 112 NUE qualsiasi situazione anomala per consentire l’intervento delle forze dell’ordine.