Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Firenze nei confronti di un cittadino pakistano da anni residente a Livorno.
L’uomo, condannato con sentenza definitiva, fu accusato, a seguito di articolata attività di indagine, denominata “operazione Etruria”, condotta dal personale della Squadra Mobile labronica, di far parte di un sodalizio criminale dedito ad agevolare, previo pagamento di denaro e approfittando, in taluni casi, delle condizioni di illegalità dei soggetti reperiti, la permanenza e l’ingresso sul Territorio Nazionale di cittadini extracomunitari privi dei requisiti indicati dalla Legge.
Il cittadino pakistano arrestato, già titolare di internet point a Livorno, oltre a procacciare “clienti”, permise la trasmissione telematica, al Ministero dell’Interno, di domande per la regolarizzazione di decine di cittadini extracomunitari (c.d. emersione irregolare L. 102/09) create con false attestazioni lavorative, di ospitalità e patrimoniali.
Rintracciato dalla Squadra Mobile livornese nella sua abitazione di residenza, nel centro cittadino, è stato associato al carcere “Le Sughere”, dove dovrà scontare la condanna a 6 anni di reclusione (oltre alla pena pecuniaria di 300.000 euro).