La Rubrica di Marco Biagi: “Specchio dei Tempi: Etica e Dinamiche Sociali”.
Working poor, una nuova espressione per intendere tutti coloro che, pur avendo un’occupazione, sono a rischio povertà. Una situazione che, se perdura, porta l’individuo ad avvitarsi su se stesso con la conseguente esclusione sociale e scarsa crescita a livello retributivo.
In una rubrica non è facile andare a fondo sulle vere cause di questo fenomeno che vede coinvolti i lavoratori ma anche gli imprenditori. L’insoddisfazione del personale è oggi una delle cause primarie della bassa produttività e mancanza di sinergia nelle squadre. Ma vediamo i fatti.
Il post pandemia ci ha lasciato una triste eredità di cui non possiamo non prendere atto. Le guerre in atto hanno dato il colpo di grazia a molte economie lasciando nelle persone un percepito di instabilità e precarietà. Ma allo stesso tempo è subentrato un altro fenomeno. La difficoltà nel reperire un bene inestimabile: il personale, e ancor di più, fidati collaboratori.
Assistiamo ad un paradosso. Alti livelli di disoccupazione, e allo stesso tempo aziende che lamentano la mancanza di personale.
Ed è proprio questo il focus. Si sta presentando un nuovo scenario dove il personale non va più alla ricerca di uno stipendio più alto, ma ricerca condizioni di lavoro più “sostenibili”.
Per sostenibilità intendo non depauperare più energie e valori come la famiglia, interessi e passioni per il grande inganno. Quello che ha visto molti disposti a sacrificare quanto sopra, sull’altare di un agognato benessere. Benessere che per molti professionisti non è mai arrivato.
In questa confusione generale dove i ruoli sembrano venire meno e l’incertezza regna sovrana è importante più che mai focalizzarsi nella ricerca dei collaboratori. Direi che ancor prima di costruire la struttura è fondamentale aver scelto il gruppo.
Per non sbagliare è importante usare lo strumento che anche nella tempesta perfetta ci consente mantenere la rotta. La bussola è: l’etica per se stessi e il personale.
Ma come definire l’etica del lavoro? L’etica del lavoro è l’applicazione di principi che conducono il dipendente a lavorare con affidabilità, passione, e correttezza.
Le persone che hanno una forte etica del lavoro danno molta importanza alle proprie responsabilità e danno il meglio di sé per raggiungere gli obiettivi individuali e di squadra.
Sono le persone su cui puoi contare, sempre. Sono quelli che si stanno già occupando di un problema prima ancora che tu glielo abbia chiesto. E se non lo hanno già risolto, manca poco.
Sono i pilastri dell’azienda e ne sono rappresentanti verso l’esterno.
In questo momento storico è sempre più complicato trovare giovani con un’etica del lavoro: sfiduciati dalla situazione economica e illusi da un mondo dell’apparire in cui sembra facile avere successo, le aziende che cercano personale che voglia davvero dedicarsi ad un’azienda, non sanno dove trovarlo e come riconoscerlo.
Ma per attrarre e trattenere questi esseri speciali c’è un solo segreto.
E non si tratta solo di offrire alti salari, ma di qualcosa di altrettanto prezioso: creare un’azienda in cui si respira un’energia positiva. Armonia. In cui ci sia collaborazione, sostegno, spirito di squadra. In cui i dipendenti siano prima di tutto persone e vengano valorizzati i loro talenti.
Perché tutti amiamo avere successo, e desideriamo tutti, tantissimo, sentirci apprezzati.
Il benessere psicologico e la soddisfazione dei collaboratori è una responsabilità dell’imprenditore, che ha nelle sue mani un tesoro di potenzialità.
Eureka! L’imprenditore che sarà capace di fare della propria azienda un’oasi di rispetto, soddisfazione e valorizzazione del personale, saprà attirare i migliori professionisti sul mercato, che non scapperanno alla prima offerta economicamente più vantaggiosa.
di Marco Biagi
Formatore e consulente 4humans.it