I carabinieri della Stazione Livorno Centro, al termine di indagini e accertamenti scaturiti dalla denuncia di una vittima di truffa, hanno identificato e denunciato un uomo sulla quarantina di origini campane che annovera molteplici precedenti specifici nell’ambito di raggiri e truffe.
La vicenda è scaturita a seguito della pubblicazione, sulla pagina “e – commerce” di un noto social network, di un annuncio di servizi di restauro e cromature galvaniche con prezzi e rifiniture particolarmente allettanti. L’ignara vittima ha contattato il sedicente dipendente della ditta di restauro tramite il servizio di messaggistica il quale gli ha riferito che per il lavoro di ripristino di alcune maniglie e cardini necessitava dell’immediata esecuzione di un bonifico ammontante ad euro 500. Pertanto, dopo aver effettuato il richiesto bonifico all’IBAN comunicato dall’asserito venditore e a seguito della spedizione degli oggetti gli veniva garantito un tempo di ultimazione lavoro di circa 15 giorni. In ragione del protrarsi dell’attesa e senza che quanto dovuto fosse consegnato o ricevuto, quantomeno, un cenno dalla controparte, resasi nel frattempo irreperibile, l’acquirente ha maturato la convinzione di essere stato vittima dell’ennesima truffa.
Rivoltosi ai carabinieri di Livorno, questi hanno avviato le indagini e, dopo svolti opportuni accertamenti, sia bancari che telefonici, sono riusciti a ricostruire la dinamica di reato sino alla compiuta identificazione della persona che si era celata dietro al “presunto” prestatore di opera. Talché lo stesso sarà chiamato a rispondere del reato di truffa condotto avvalendosi dei mezzi telematici in virtù della piattaforma social di cui si era avvalso per trarre in inganno la parte offesa.
L’occasione appare utile ai Carabinieri, alla luce dell’ennesimo episodio di truffa on-line, per esortare i cittadini a fare massima attenzione ai collegamenti su siti internet ed agli acquisti online particolarmente convenienti, dietro i quali, talvolta, si celano persone senza scrupoli, dedite a truffe e raggiri.
Durante le trattive è raccomandabile utilizzare strumenti di comunicazione diretti, quali telefonate, più facilmente tracciabili rispetto a semplici messaggi tramite social network e verificare, anche tramite web, la reale presenza di aziende o rivendite. In caso di dubbi, ci si può sempre rivolgere ad una delle 27 Stazioni Carabinieri del territorio della Provincia di Livorno per esporre i propri sospetti e verificare ogni dubbio.
Il reiterarsi di diverse tipologie di truffa impone di richiamare gli accorgimenti e le misure che i Carabinieri di Livorno raccomandano in caso di dubbi e/o mancanza di conoscenza dell’interlocutore da cui si viene avvicinati per ogni tipo di accordo o richiesta in cui emerge la richiesta di eseguire un’operazione o un pagamento anche e soprattutto con i mezzi diversi dall’uso dei contanti in particolare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
A tal riguardo nei suddetti casi, appena si hanno sospetti, il consiglio è quello di porre massima attenzione, non aprire la porta a sconosciuti che si presentano presso le abitazioni private, diffidare dalle apparenze e soprattutto limitare la confidenza su internet.
In tale ottica pertanto, prestare sempre massima attenzione, ma soprattutto a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri in caso di sospetti, chiamando il 112 N.U.E. per effettuare un’immediata segnalazione, nonché consultare il sito Carabinieri.it in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle, poiché le tecniche adottate dai truffatori, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti ed individuarli è il primo passo per difendersi.
In caso di ricezione di telefonate da numeri di utenze fisse o mobili con prefissi o numerazioni compatibili con la mittenza, per esempio di uffici istituzionali o di caserme, essendo attualmente frequenti fenomeni di clonazione di numerazioni già assegnate, è buona norma riattaccare, quindi chiudere la conversazione sospetta e richiamare il numero al fine di avere conferma di non trovarsi di fronte all’ennesimo ignoto truffatore.