I Carabinieri della Stazione di Castagneto Carducci, a conclusione di un’indagine, hanno identificato il presunto autore di un raggiro ai danni di una donna del posto. La vittima aveva pubblicato un annuncio di vendita di un divano su un noto sito di e-commerce ricevendo nel giro di poco tempo riscontro da parte di un uomo, che, simulando interesse all’acquisto, le proponeva, dopo alcuni massaggi, di corrisponderle la somma pattuita, 250 euro, mediante alcune semplici operazioni da eseguirsi presso uno sportello bancomat, al termine delle quali avrebbe ricevuto l’accredito sulla propria carta prepagata.
L’ignara veditrice acconsentiva e seguiva le indicazioni fornite dall’interlocutore per telefono, digitando anche codici che, a detta del truffatore, le avrebbero consentito di riscuotere il proprio compenso. In realtà, la donna, mediante un raggiro, era stata inavvertitamente guidata a compiere un pagamento sotto forma di ricarica.
Realizzato di essere stata vittima di truffa, la donna ha provato a richiamare l’uomo, che però nel frattempo si è reso irreperibile.
Denunciato l’accaduto, i Carabinieri di Castagneto Carducci hanno avviato le indagini, seguendo anche il flusso della somma di denaro, e incrociando tutti gli elementi raccolti, sono risaliti all’identità di un uomo sulla sessantina residente a Roma e, dati gli elementi gravemente indiziari a suo carico, lo hanno denunciato all’AG di Livorno per i reati di truffa aggravata, perpetrata su canali informatici e con l’uso di strumenti di pagamento elettronico.
I Carabinieri, alla luce dell’ennesima truffa, richiamano l’attenzione dei cittadini a fare massima attenzione a situazioni particolari in cui si viene contattati e/o avvicinati da soggetti sconosciuti e dal comportamento sospetto nonché ribadiscono di adoperarsi con le migliori prassi in relazione anche alle sempre più frequenti fattispecie di reato scaturite da collegamenti su siti internet ed acquisti online particolarmente convenienti, dietro i quali, talvolta, si celano persone senza scrupoli, dedite a truffe e raggiri.
Durante le trattative è raccomandabile utilizzare strumenti di comunicazione diretti, quali telefonate, più facilmente tracciabili rispetto a semplici messaggi tramite social network e verificare, anche tramite web, la reale presenza di aziende o rivendite. In caso di dubbi, ci si può sempre rivolgere ad una delle 27 Stazioni Carabinieri del territorio della Provincia di Livorno per esporre i propri sospetti e verificare ogni dubbio.
Il reiterarsi di diverse tipologie di truffa impone di richiamare gli accorgimenti e le misure che i Carabinieri di Livorno raccomandano in caso di dubbi e/o mancanza di conoscenza dell’interlocutore da cui si viene avvicinati per ogni tipo di accordo o richiesta in cui emerge la richiesta di eseguire un’operazione o un pagamento anche e soprattutto con i mezzi diversi dall’uso dei contanti in particolare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.
A tal riguardo nei suddetti casi, appena si hanno sospetti, il consiglio è quello di porre massima attenzione, non aprire la porta a sconosciuti che si presentano presso le abitazioni private, diffidare dalle apparenze e soprattutto limitare la confidenza su internet.
In tale ottica pertanto, prestare sempre massima attenzione, ma soprattutto a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri in caso di sospetti, chiamando il 112 N.U.E. per effettuare un’immediata segnalazione, nonché consultare il sito Carabinieri.it in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle, poiché le tecniche adottate dai truffatori, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti ed individuarli è il primo passo per difendersi.
In caso di ricezione di telefonate da numeri di utenze fisse o mobili con prefissi o numerazioni compatibili con la mittenza, per esempio di uffici istituzionali o di caserme, essendo attualmente frequenti fenomeni di clonazione di numerazioni già assegnate, è buona norma riattaccare, quindi chiudere la conversazione sospetta e richiamare il numero al fine di avere conferma di non trovarsi di fronte all’ennesimo ignoto truffatore.
L’Arma dei Carabinieri, da tempo, dedica su scala nazionale, una particolare attenzione al fenomeno delle truffe agli anziani. A tal proposito, il Comando Provinciale Carabinieri di Livorno, in stretta continuità con le direttive operative condivise in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Livorno, conduce una capillare campagna informativa su tutto il territorio proprio per diffondere, quanto più possibile, la conoscenza di tale fenomeno ponendo le basi e fornendo gli strumenti alle potenziali vittime per prevenire l’evoluzione di dinamiche di reato nonché difendersi adottando tutte le cautele ritenute adeguate alla luce di un’azione costante di monitoraggio ed analisi del fenomeno.
In tale ambito la Compagnia Carabinieri di Piombino ha tenuto un incontro aperto con la cittadinanza di Suvereto giovedi 22 gennaio u.s. presso la Sala Musica di via Magenta nr. 13 e rivolto specialmente alla popolazione più anziana, atteso che, nella fattispecie e da un’analisi del reato nella sua specificità, emerge che le vittime prescelte riguardano nella maggior parte dei casi una fascia di persone quali gli anziani o donne singole.
In questa occasione il Comandante della Compagnia, unitamente a quello della locale Stazione Carabinieri e d’intesa con l’Amministrazione Comunale, rappresentata nella circostanza dalla Sindaca Jessica Pasquini, ha fornito agli intervenuti alcuni suggerimenti, anche attraverso la distribuzione di brochure informative, a maggior tutela della cittadinanza e degli anziani da questo tipo di raggiri.
Questo è stato il tema dell’incontro informativo, teso a fornire importanti indicazioni su come comportarsi davanti a possibili raggiri sia all’interno delle proprie abitazioni che all’esterno, soprattutto, su come smascherare i malintenzionati. In tutti i casi valgono due consigli: non far entrare persone sconosciute in casa e, nel dubbio, chiamare senza indugio il #PossiamoAiutarvi.
Altri incontri seguiranno nel territorio grazie alla disponibilità degli Enti locali e della Diocesi di Massa Marittima-Piombino, nonché alla collaborazione delle associazioni di volontariato sul territorio.

