Sarà presentato domenica 3 dicembre alle ore 17.00 nei locali della Fondazione Livorno in piazza Grande il catalogo della mostra Raffaello Gambogi, Arte come rivelazione, promossa dal Comune di Livorno e dalla Fondazione Livorno. Progettata e allestita dalla Cooperativa Itinera, in collaborazione con la Galleria 800/900 ARTSTUDIO Livorno/Lucca, la mostra è curata dalla storica dell’arte Giovanna Bacci di Capaci. Il catalogo è edito da Itinera.
La mostra racconta il pittore livornese Raffaello Gambogi (1874-1943), a 80 anni dalla sua scomparsa e quasi 150 dalla nascita. L’indagine avviene oggi lungo il doppio binario della sua vicenda artistica e umana. Pittore emotivo ed empatico, uomo ipersensibile e inqueto – come viene definito dalla curatrice nel catalogo – è interessante tornare a riflettere su un personaggio ancora poco conosciuto nel panorama artistico cittadino.
Il lavoro su Raffaello Gambogi ha premesso di entrare nel mondo pittorico dell’artista, ma anche di conoscere da vicino la sua vicenda umana, mettendo in relazione l’arte con la vita, con gli affetti, le inquietudini e le contraddizioni. Dal lavoro artistico sapientemente tracciato dalla curatrice Giovanna Bacci di Capaci, viene fuori una personalità schiva e sensibile nello stesso tempo, intima, che si esprimeva, sapientemente con morbide tonalità, utilizzate con grande padronanza. Il suo talento artistico era un dono, che spettare meritato a poche persone che posseggono quell’abilità di catturare la bellezza, di rappresentarla in forme e colori, e renderla fruibile. Un dono che può trasformarsi anche in malessere, quando diventa uno scopo esistenziale, nella delizia e nella pena della realizzazione artistica. I motivi che portarono il livornese Gambogi a ripetuti soggiorni nella città di Volterra sono da ricercare forse in questa inquietudine, in una difficile convivenza con se stesso. Accompagnato anche dalla moglie, la pittrice finlandese Elin Danielson, si recò non poche volte a Volterra per curare, presso il frenocomio di San Girolamo, la depressione in cui era caduto, all’epoca definita psicosi alcolemica. La sua vicenda diventa così paradigmatica rispetto alle sorti dell’artista creativo a cavallo dei due secoli, quando l’estro e la passione potevano essere annoverati come sintomi di una malattia dello spirito
Nella sezione Il pittore dagli occhi celesti curata dai Sarah Bovani, Giaele Mulinari, Daniela Vianelli si traccia una biografia, con approfondimenti dedicati ai luoghi cari all’artista come Antignano, definito luogo dell’anima, e alla moglie Elin, persona chiave della vicenda personale ma anche artistica del Gambogi.
Chiude il catalogo la sezione: La leggenda dell’artista folle a cura di Agnese Acconci e Margherita Neri,
dedicata a tracciare la storia psicologica del Gambogi, con approfondimenti sulla relazione con Elin e l’esordio della malattia e sulla sofferenza umana dell’artista. Lo studio delle cartelle cliniche redatte nell’ex Frencomio di San Girolamo di Volterra spiegano alcuni scenari etnografici presenti nei quadri ed estendono la ricerca oltre Gambogi stesso, seguendo il legame tra ritratto umano e mondo artistico, tra approccio all’arte come forma di cura ed espressione artistica come “rivelazione” della propria sofferenza.
La mostra e il catalogo sono stati realizzati a seguito della partecipazione della cooperativa al bando “Interventi per l’arte e la cultura 2023” indetto da Fondazione Livorno e finalizzato a promuovere l’approfondimento di luoghi significati per la storia e l’identità culturale del territorio con iniziative nel segno dell’innovazione e nel rispetto delle tradizioni locali.
Alla presentazione del catalogo saranno presenti la curatrice Giovanna Bacci di Capaci e tutte le autrici dei testi.
Domenica 3 dicembre alla Fondazione Livorno ci sarà anche l’opportunità di vedere le opere di Raffaello Gambogi ed Elin Danielson della collezione presente in questa sede.
Raffaello Gambogi, Arte come rivelazione
18 novembre 2023 al 25 febbraio 2024
Museo Civico G. Fattori Livorno
Indirizzo Mostra: Villa Mimbelli, Via San Jacopo in Acquaviva, 65 – 57127 Livorno
Orari: martedì – domenica 10.00-13.00 / 16.00-19.00
Mostra e catalogo a cura di Giovanna Bacci di Capaci e Cooperativa Itinera
Enti promotori: Comune di Livorno e Fondazione Livorno
Telefono per informazioni:
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