Su ordine dalla Procura della Repubblica di Livorno, i Carabinieri della Stazione di Livorno Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 43enne livornese, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, gravemente indiziato di essere l’autore di 8 furti aggravati e ricettazione, consumati a Livorno tra il 7 settembre 2023 e il 28 febbraio u.s., nonché di evasione continuata commessa nel medesimo centro urbano il 24 ed il 26 febbraio 2023.
I carabinieri della Stazione di Livorno Centro, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Livorno titolare del fascicolo, hanno raccolto gravi, precisi e concordanti elementi indiziari grazie all’analisi dei filmati di impianti di videosorveglianza pubblici e privati, all’esame di dichiarazioni testimoniali ed alle descrizioni fornite da alcune delle vittime, ricostruendo così un identikit ed un modus operandi che, correlato alla conoscenza dei soggetti di interesse operativo ha portato i militari all’arrestato.
Secondo la meticolosa ricostruzione degli investigatori dell’Arma, il 7 settembre 2023 l’uomo avrebbe fatto ingresso nel garage di un’abitazione di un condominio di via Giovanni del Fantasia, asportando una mountain bike ed una latta di olio d’oliva da 5 litri; gli inquirenti hanno acquisito un frame di un video che ha immortalato l’autore del furto con la bicicletta e l’inequivocabile tanica di olio.
Il successivo 18 settembre l’arrestato avrebbe “visitato” un altro garage di un’abitazione condominiale, da cui avrebbe asportato, previa effrazione del cancello, una significativa quantità di integratori. In questo caso l’individuazione del presunto responsabile è stata resa possibile in quanto notato, proprio con in mano un sacchetto di medicinali, nei paraggi di un altro condominio di via Roma attorno al quale era stato visto aggirarsi con fare sospetto. Il successivo 10 novembre, l’uomo sarebbe effettivamente tornato presso il citato condominio e, dopo aver forzato la saracinesca e fatto ingresso in un garage, si sarebbe appropriato di alcuni utensili e di un casco, aventi un valore complessivo di circa 350 euro.
Un altro furto di biciletta elettrica del valore di circa 550 euro, asportata da un’autorimessa di via Maggi, è avvenuto il 3 ottobre. Le telecamere di sorveglianza hanno ritratto una persona prontamente riconosciuta dai carabinieri.
La stessa metodologia di indagine è stata applicata per risolvere rapidamente anche i furti di altre due biciclette, rispettivamente dalla rastrelliera di un condominio di via Redi e dall’interno di un garage di via Crispi, entrambi commessi il 13 ottobre. Nel secondo caso si è trattato di una bicicletta elettrica del ragguardevole valore di 1.200 euro.
Un altro episodio che ha motivato la richiesta di misura cautelare in carcere è stato quello del 3 gennaio, quando l’uomo è stato sorpreso da una pattuglia di carabinieri che lo ha notato nei pressi di un bar dove era presente anche una bicicletta oggetto di furto. Il quarantatreenne, accortosi di essere stato notato, cercava di darsi repentinamente alla fuga dall’uscita posteriore del locale e si rannicchiava dietro un’auto in sosta nell’impacciato tentativo di nascondersi. I militari lo hanno rapidamente raggiunto e l’uomo, oltre a non saper fornire giustificazione per il suo comportamento, dichiarava di non essere il possessore della bicicletta oggetto di furto. I militari hanno quindi svolto accertamenti all’esito dei quali hanno documentato alla Procura che l’uomo aveva raggiunto il bar in sella al velocipede in argomento e pertanto, il GIP, sposando la ricostruzione dei carabinieri, ha contestato anche il reato di ricettazione.
L’ultimo episodio di furto in ordine di tempo si è verificato il 28 febbraio u.s., quando l’uomo veniva notato quale “estraneo” all’interno di un garage di via Salvino Salvini; in quel caso il quarantatreenne si sarebbe giustificato dicendo di “essere un attesa di un parente” ma poco dopo un condomino ha trovato il proprio garage completamente a soqquadro, riscontrando l’ammanco di alcuni oggetti. Grazie alla testimonianza di colui che aveva sorpreso l’estraneo ed agli ulteriori accertamenti dei militari, è stato possibile individuare il presunto autore.
I militari hanno riferito i gravi indizi di colpevolezza alla Procura della Repubblica della Repubblica di Livorno, gli stessi che hanno indotto il GIP a ravvisare un quadro indiziario gravissimo che converge univocamente sul quarantatreenne pregiudicato livornese quale autore seriale dei diversi furti.
La vicinanza temporale dei furti, la loro serialità inquietante e l’estrema attualità degli stessi hanno costituito l’indice della necessità di impedire la reiterazione dei reati, che costituisce, a tutta evidenza, la fonte di sostentamento dell’indagato.
La sussistenza, infine, di un concreto ed attuale pericolo di reiterazione del reato, dovuta all’alta probabilità che possa commettere ulteriori delitti della stessa specie, nonché l’allarmante progressione di illeciti in un arco di tempo ristretto, ha motivato la richiesta dell’AG, accolta dal Tribunale ed eseguita dei carabinieri.
Trattandosi di indagini preliminari, le risultanze investigative saranno successivamente verificate nel giudizio diretto ad accertare la penale responsabilità dell’indagato.