Alle ore 01.30 del 10 maggio, una Volante si portava presso un’abitazione del centro cittadino poiché al 112 era arrivata una chiamata di aiuto da parte di una donna, la quale riferiva che il compagno la voleva uccidere.
Ai poliziotti, la signora, cittadina peruviana del 1989, riferiva che nella serata si trovava nella camera da letto quanto il compagno, anch’egli cittadino peruviano del 1979, prima la chiamava telefonicamente e la offendeva accusandola di avere una relazione con altro uomo, quindi, poco dopo, faceva ritorno all’abitazione dove la minacciava dicendole di volerla smembrare con la mola.
Di fatto l’uomo andava in un’altra stanza dove si muniva dell’utensile e recandosi nuovamente nella camera dove era la campagna le diceva che da lì non sarebbe uscita viva. Attaccava quindi la presa di corrente dell’utensile che metteva in funzione.
La donna spaventata, nel frattempo, tramite il proprio telefono che aveva accanto componeva il numero di emergenza per chiedere aiuto.
Immediatamente interveniva un equipaggio della Sezioni Volanti
La peruviana, in evidente stato di agitazione, indicava agli operatori di polizia intervenuti l’utensile e mostrava sul braccio destro i segni della presa dell’uomo.
L'uomo veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di minaccia aggravata e lesioni mentre la donna veniva trasportata a mezzo ambulanza presso il pronto soccorso per le cure del caso.