La Guardia di Finanza ha intensificato le attività di controllo e prevenzione durante il periodo estivo. Sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Livorno, tutti i reparti sul territorio stanno approfondendo diverse segnalazioni e input riguardanti in particolare il cd. “lavoro nero stagionale” e le violazioni agli obblighi fiscali.
In questo contesto, i militari del Gruppo hanno individuato lungo la costa livornese uno stabilimento balneare, con annessa attività di ristorazione, che impiegava “in nero” una barista, nonché un cuoco assunto in maniera irregolare. Nel dettaglio, è in particolare emerso come il cuoco lavorasse ininterrottamente da prima di pranzo a dopo cena, tutti giorni (senza giornata di riposo), prendendo da contratto 1.000 euro con mezzi tracciabili, e ulteriori 1.500/2.000 “in nero”; la barista, invece priva di alcun contratto, percepiva una cinquantina di euro per giornata lavorativa, senza alcuna garanzia assicurativa/contributiva.
Peraltro, è emerso come entrambe i lavoratori ricevessero parte della loro retribuzione in denaro contante, in piena violazione di quanto previsto dalla L.205/2017; quest’ultima disposizione prevede che i compensi dei lavoratori debbano essere corrisposti esclusivamente con mezzi tracciabili, e non in contante.
E’ stata altresì avanzata la prevista proposta di sospensione dell’attività, atteso che la società ha impiegato lavoratori irregolari in misura superiore al 10% della forza lavoro presente sul luogo di esercizio al momento dell’accesso ispettivo (così come previsto dall’art. 14 del D.Lgs. 81/2008, come modificato dal D.Lgs. 146/2021).
Le attività di tutela dei lavoratori e delle imprese che operano nel rispetto delle norme, proseguirà incessantemente da parte delle Fiamme Gialle di tutta la provincia, con il contestuale fine di tutelare l’utenza e le regole della sana e giusta concorrenza.