Una prima telefonata di un’amica e di uno psicologo poco dopo, unite alla prontezza d’intervento del personale dell’UPGSP riescono ad individuare un ventenne sul ponte di Calignaia e salvarlo dal gesto estremo.
Ore 18.58 di qualche giorno fa, in centrale arriva la telefonata di una giovane ventenne che riferiva la sua preoccupazione in merito ad un amico che poco prima aveva scritto su una chat di whatsapp, un messaggio che faceva pensare ad atti autolesionisti presumibilmente sul litorale livornese.
Infatti, uno dei suoi posti preferiti era la spiaggia del Pendola, dove la nostra operatrice Elena, dopo aver compreso la gravità di quanto le veniva raccontato dalla ragazza, immediatamente manda le volanti.
Dopo poco arriva un’altra chiamata al centro operativo da parte dello psicologo del ragazzo in questione che riferiva di aver avuto con lui, poco prima, una conversazione telefonica nella quale gli aveva comunicato di trovarsi nei pressi del ristorante Il Romito in via del Littorale. Il medico ha esternato alla nostra operatrice tutta la sua preoccupazione per lo stato del ragazzo in quanto turbato da vicende personali.
I poliziotti, quindi, venivano dirottati presso il ristorante Il Romito, dove di lì a poco rintracciava, con non poche difficoltà visto il buio, il ragazzo, il quale si trovava già sul ponte di Calignaia all'esterno del parapetto tra la rete lo strapiombo.
Uno degli operatori, Thomas, riusciva ad avvicinarsi al ragazzo, stabilendo un contatto dialogativo con lui, riusciva a calmarlo e piano piano il giovane indietreggiava verso l’interno, dove l’altro poliziotto Gianfranco riusciva ad agguantarlo e metterlo così in sicurezza.
Sul posto, il personale medico del 118 provvedeva al suo trasporto presso il Pronto Soccorso per le cure del caso dove lo attendevano i suoi genitori che, commossi ed impauriti, hanno ringraziato tutti, l’operatrice Elena presso il centro operativo, Thomas e Gianfranco delle volanti intervenute.