La Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Pisa nel periodo settembre – dicembre del corrente anno, nell’ambito di specifiche attività info-investigative, ha concluso una particolare attività di polizia economico finanziaria, che ha permesso di appurare il mancato pagamento dell’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi per un ammontare di circa 140.000 euro. Più in particolare l’attività consta di una prima parte, iniziata con accertamenti dal 2018 analizzando i registri degli scali aeroportuali di tutti gli aeroporti toscani, incrociando i dati delle annualità fino al 2021, terminata con un accertamento di mancato pagamento della tassa erariale di circa 353.000 mila euro (operazione Touch and go) ed una successiva fase di analisi dal 2022 al 2023 delle informazioni riscontrate sulle banche dati in uso al Corpo, dove è stato monitorato il traffico aereo effettuato da società che effettuavano lavoro aereo e servizi di aerotaxi. L’attività di indagine ha permesso di appurare l’insolvenza di tre società di cui due estere ed il contestuale accertamento del mancato pagamento dell’imposta erariale prevista dall’art. 16, comma 10 bis, del decreto-legge n.201 del 6 dicembre 2011 per un importo di circa 140.000 euro.
I militari hanno posto la lente di ingrandimento su tutte le società che effettuano lavori aerei e servizi di aerotaxi, ovvero trasporto di lusso, con aerei con un massimo di 19 passeggeri. Di queste, tre società, di cui due straniere, sono risultate insolventi al pagamento dell’imposta erariale prevista dall’art. 16, comma 10 bis, del decreto-legge n.201 del 6 dicembre 2011. Tale norma infatti disciplina per i voli definiti “di lusso” (aerotaxi) che ogni passeggero debba pagare una somma pari a 100 euro per tratte inferiori ai 1500 Km e 200 euro per le percorrenze superiori. Come specifica il Tenente Colonnello pilota Massimo Anedda, Comandante del reparto di volo, l’imposta, pur rimanendo in capo al passeggero, deve essere versata dal vettore aereo entro il mese successivo a quello di effettuazione del servizio per le tratte effettuate tramite aeromobili immatricolati nel registro aeronautico nazionale tenuto dall’ENAC o nei registri dei paesi comunitari o appartenenti allo spazio economico europeo.
È stato così possibile contestare un mancato pagamento di importanti tributi per ogni singola tratta, in considerazione del numero di passeggeri dichiarati dal vettore aereo nonché delle località di partenza ed arrivo del mezzo aereo stesso, e applicare, in aggiunta, una sanzione pari al 30% del dovuto.
Il lavoro svolto dai militari della Sezione Aerea di Pisa rappresenta il costante sforzo del Corpo della Guardia di Finanza, dedicato al monitoraggio dei flussi finanziari, per prevenire e reprimere l’evasione fiscale ed il riciclaggio, che rappresentano i principali fattori di alterazione delle regole della sana concorrenza e del libero mercato, anche in questo settore aereo di nicchia.